Durante una manifestazione pro-Palestina a Milano, Liliana Segre e Guido Crosetto sono stati presi di mira con un cartello.
Durante la manifestazione pro-Palestina svoltasi a Milano, la senatrice a vita Liliana Segre è stata oggetto di un cartello in cui è stata definita “agente sionista”, scatenando una forte polemica. Il corteo, che ha visto la partecipazione di circa 300 attivisti, è parte della serie di manifestazioni in solidarietà al popolo palestinese, cominciate il 7 ottobre scorso.
Oltre a Segre, anche il ministro della Difesa Guido Crosetto è stato preso di mira, con entrambi etichettati come “agenti sionisti”. Questo episodio ha generato grande indignazione, poiché Liliana Segre, sopravvissuta all’Olocausto e simbolo della memoria della Shoah, è stata ingiustamente attaccata durante una manifestazione che avrebbe dovuto promuovere cause pacifiche. Come riportato da tg24.sky.it
La manifestazione non si è limitata ai cartelli offensivi: durante il corteo sono state anche sventolate bandiere del Libano. Proprio nel giorno in cui è stata confermata la notizia dell’uccisione del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah. La sovrapposizione tra questi eventi ha ulteriormente caricato di tensione il contesto, generando preoccupazioni circa la natura e il messaggio della protesta.
La condanna della Comunità Ebraica di Roma
La Comunità Ebraica di Roma ha condannato fermamente l’accaduto, definendo la manifestazione “ignobile e minacciosa”. In una nota ufficiale, la comunità ha dichiarato: “Non solo si è inneggiato ai massacri del 7 ottobre e alla caccia all’ebreo, ma sfilando hanno mostrato le foto di persone che hanno nomi e cognomi, additati come nemici e, quindi, potenziali obiettivi di violenze e terrorismo”. La dichiarazione ha sottolineato come “ogni limite è superato”, evidenziando il pericolo che tali manifestazioni, se non monitorate, possano rappresentare per la sicurezza pubblica. In risposta a questo. La comunità ha esortato le autorità e le istituzioni a mantenere alta la vigilanza per evitare che situazioni simili si ripetano in futuro.
Inoltre, la comunità ha espresso piena solidarietà a Liliana Segre, Guido Crosetto e a tutte le altre personalità attaccate durante la manifestazione. Affermando che figure di spicco del governo, del Parlamento e dell’ebraismo italiano sono state ingiustamente prese di mira. Tra queste, si fa menzione anche di intellettuali, imprenditori e un ex presidente della stessa comunità ebraica.
Non solo i cartelli offensivi contro Liliana Segre
L’episodio ha suscitato grande preoccupazione non solo per l’uso di cartelli offensivi contro Liliana Segre e altri, ma anche per il clima generale della manifestazione. La comunità ebraica, insieme a numerosi esponenti del mondo politico e civile, ha chiesto una maggiore attenzione alle dinamiche delle proteste. Temendo che la retorica dell’odio possa portare a un’escalation di violenze. In questo clima, la richiesta di vigilanza e di una gestione responsabile delle manifestazioni diventa fondamentale per garantire il rispetto delle differenze e la sicurezza di tutti i cittadini.